Juncker rivolge all’aula il discorso sullo Stato dell’ Unione.
“We have to deal with the refugee crisis, there is no alternative to this. Think for a moment to be one of them, with your son in your arms, and being forced to flee. There is no price you wouldn’t pay, no fence or wall that can stop you. (…) On migration, if Member States don’t do their job, Brussels is blamed, the Commission and the Parliament are blamed!”
Junker propone poi il ricollocamento di 160mila richiedenti asilo. “Mi auguro che ora tutti vorranno fare la propria parte.” “Ora distinguiamo profughi cristiani e musulmani?In passato abbiamo già conosciuto simili distinzioni. E NO,non possono esserci! (…) Gli standard comuni sull’asilo devono essere implementati integralmente e dappertutto. Non è ancora così. (…) Dobbiamo considerare l’apertura di vie legali d’accesso all’Europa. Solo così si combattono i traffici. (…) I richiedenti asilo, nel periodo di trattamento della loro domanda, devono poter lavorare. (…) La lista dei paesi sicuri è solo una semplificazione procedurale,non può privare nessuno del diritto fondamentale all’asilo. (…) La nostra politica estera è ancora troppo debole,nn possiamo permetterci di essere divisi. Dobbiamo essere più compatti. (…) Non è normale che gli Stati Membri diminuiscano i fondi destinati alle politiche di sviluppo. Bisogna invece aumentarli.”