E così dopo aver finito solo oggi di rispondere alle vostre telefonate, alle mail e ai messaggi, uno per uno, posso finalmente dedicarmi alle righe che volevo scrivere da una settimana.
Io ho fatto poco più che votarmi, ma questo risultato straordinario, questa vittoria che non importa tanto per me, ma perché dimostra che c’è un altro modo di fare politica, senza grandi risorse né clientele, bensì con tanta passione, tante proposte condivise e persone che si mettono a disposizione di una #campagnacollettiva. questa è una vittoria di tutti noi. e io, oltre che a ringraziarvi uno per uno dell’impegno, dell’aiuto, e dell’entusiasmo, devo ringraziare anche la straordinaria squadra che mi ha accompagnato in questi mesi intensi e difficili.
L’elenco sarebbe troppo lungo, ma concedetemi due parole per ringraziare uno ad uno almeno quelli che mi hanno sopportata e supportata ventiquattr’ore al giorno, dal primo all’ultimo passo dello slowfoot, da Rimini fino a Trieste.
Un grazie va a Gaspare, che è “un bravissimo organizzatore. Punto.” Il migliore. Uno che fa le cose ancor prima che ti venga in mente di chiedergliele, e una spalla insostituibile, un fratello.
Un grazie va a Elvira che è riuscita a sopportare questi ritmi disumani, scrivere schede e tenere insieme un’agenda assurda, senza perdere nemmeno la valigia e soprattutto la testa, che ci serviva la notte al ritorno dalla sesta iniziativa quotidiana, da reclinare all’indietro per dormire a bocca aperta abbandonando ogni residua dignità.
Un grazie va a Erika, che riusciva a riportare armonia in mezzo a un branco di pazzi, e soprattutto a evitare che io fuggissi in Messico o esplodessi nei momenti più duri. La sua voce che dice “ciao sono Erika dello staff di Elly Schlein” ora la vogliamo tutti come suoneria, è l’unica cosa che mi calma.
Un grazie va a Enrico, che se mi sono sentita a casa dappertutto lo devo in gran parte a lui, e che ha saputo raccontare la campagna in modo da portarvi tutti sempre con noi. con l’aiuto fondamentale di Barbara, di Andrea, di Emanuele, di CAL e di tutta la squadra sul web.
Un grazie va a Roby, che c’è stata dall’inizio e sempre, che si è preoccupata che io mi nutrissi e che ha sopportato di tutto nei lunghi chilometri che si è fatta insieme a noi in giro per il Nord-Est. con il colore che a una squadra solo lei sa dare.
Un grazie va ad Andrea, che nel frattempo è riuscito anche a sposarsi, e che è un driver insostituibile, soprattutto nelle sue ardite retromarce. dagli sportivi si impara tanto, in corsa.
Un grazie va a Matteo che è così folle da essere venuto apposta da Bruxelles per camminare insieme a noi, rivelandosi un aiuto indispensabile per affrontare i tanti temi di cui ci siamo occupati.
Un grazie va a Barbara che è stata puntualissima e fondamentale con la stampa e le tv, persino quando ci perdevamo cercando gli studi. un grazie va a Giò, che ha saputo dipingerci che nemmeno in un film di Tarantino. un grazie va a Fede che ho fatto impazzire per costruire nottetempo lo strepitoso sito della campagnacollettiva così come l’avevo immaginato. un grazie va ad Andrea che gli ha dato le forme, insieme a Lorenzo ed anche a Michele e Rocco.
Un grazie va a Carlotta, per le foto e perché mi segue da quindic’anni in ogni mia follia. e un grazie a Carmen e Maurizio per la compagnia e gli scatti splendidi durante il viaggio.
Un grazie enorme va a tutti, a Meri, Luca e Giovanni per il loro ggggiovanissimo contributo, e tutti gli altri protagonisti -e siete tanti- della straordinaria e generosa squadra che a Bologna (e qui quanti nomi dovrei fare!) e in tutte le altre province e regioni del NordEst hanno insegnato a scrivere il nome più difficile non perché mio, ma come fosse nostro. A Pippo e alla sua generosità, a Paolo, a Giorgia, a Franz, a Claudia, a Ivana, e gli amici di sempre, candidati e non, con cui ci siamo tenuti per mano, il mio abbraccio e il mio ennesimo grazie. E un grazie anche a chi ha aiutato da lontano, dalle altre regioni e persino dall’estero, il cui contributo è stato altrettanto fondamentale. L’elenco sarebbe troppo lungo, ma tendenzialmente se stai leggendo qui c’è una buona probabilità che stia ringraziando anche te.
Se potessi condividere con voi, oltre alle istantanee delle splendide giornate di una campagna che avrei quasi voluto non finisse così in fretta, anche le lacrime a leggere alcuni dei messaggi ricevuti, beh allora ne faremo uno nostro, di fiume, dopo quelli che abbiamo incrociato e tanto ci hanno appassionato, dopo le bellezze davanti cui ci siamo fermati a rubare scatti e impressioni, dopo le difficoltà e le amarezze che pur non sono mancate, dopo le risate insieme, le mille storie che abbiamo raccolto e le mani che abbiamo stretto forte, ci rimane questo, addosso. Questa consapevolezza esausta, sorridente e con le suole consumate, che far politica così non solo ha senso, ma fa bene all’anima. Questo senso che sia soltanto una parte di un percorso più grande. Questo senso che #siscriveSchlein ma si legge NOI. Grazie davvero.
vostra,
Elly.